Il contesto socio-economico, del nostro comprensorio (Area del Pollino, Sibaritide ed Alto Ionio), in assoluto tra i più poveri in campo nazionale, (dati Istat del 2016), costituisce un fertile terreno per drammatiche involuzioni delle fasce più deboli; all’interno delle quali si sviluppano e proliferano piccoli e grandi drammi determinati da quotidiani atti di prevaricazione, vessazione e sfruttamento.
Il comune di Castrovillari ospita una popolazione di 22.160 abitanti con un calo della popolazione dovuto alle emigrazioni dei cittadini italiani. Aumentano invece sempre più gli immigrati con permesso di soggiorno temporaneo. I cittadini stranieri, ovvero persone di cittadinanza non italiana che dimorano abitualmente in Italia, rappresentano, a Castrovillari, il 4,1% della popolazione, pari a 914 unità.
Di tutta la popolazione il 47,8% sono maschi ( 10.599 persone) e il 52,2% sono le donne ( in numero di 11.561). Le fasce di età più numerose sono quelle dai 50 ai 59 anni.
La carenza/assenza di strutture di sostegno per la valorizzazione del rispetto della dignità umana, rende assolutamente impari il confronto tra i bisogni del debole e l’arroganza/ignoranza dei “forti”.
In tale contesto molte sono le donne soggette ad abusi e molestie. Molte quelle che a seguito di abuso restano incinte e vorrebbero ricorrere all’aborto in strutture non ospedaliere. Ad affiancare queste fasce più deboli spesso non ci sono le istituzioni e la nostra associazione si è trovata ad affrontare situazione gravi. Le donne soccorse e aiutate dal 2011 ad oggi, sono state circa 20 l’anno per un totale di circa 120. Di queste, quelle aiutate ad accettare la gravidanza e a partorire nonché a crescere il nascituro per il primo anno di vita sono state, dal 2011 ad oggi, 20 di cui 3 straniere.
Le donne che trovano ospitalità provengono non solo da Castrovillari, ma da tutto il comprensorio provinciale.
L’altro tipo di aiuto fornito è quello alimentare, diretto agli stranieri che non hanno reddito per poter mantenere le famiglie spesso numerose. Ci sono circa 80 famiglie di indigenti tra stranieri e locali, che spesso vengono aiutate anche a pagare le utenze fondamentali. Le persone comprese tra i 55 e 65 anni spesso perdono il lavoro e restano in situazioni di povertà che vengono manifestate raramente a causa di una dignità che impedisce di chiedere aiuto. Si unisce a questo il servizio mensa operativo 365 giorni all’anno con circa di 30 pasti giornalieri, che ultimamente sta crescendo nelle richieste, rendendo sempre più faticoso il lavoro all’interno dell’Associazione
Obiettivi del progetto:
In accordo con le finalità dell’operato di Casa Betania, l’obiettivo del progetto è di insegnare ai volontari a concorrere alla concretizzazione della solidarietà sociale, promuovendo il senso del servizio e della difesa dei diritti civili.
Si insegnerà ad accogliere, sostenere ed integrare socialmente i soggetti emarginati, in particolare ragazze e minori, di qualunque nazionalità, attraverso la fruizione di tutti i servizi; ad assistere e a normalizzare l’esistenza di individui che versano in situazioni drammaticamente difficili; a ricostruire intorno a loro un ambiente sereno, sicuro e moralmente ben orientato; consentire alle gestanti di portare a termine serenamente la gravidanza e di occuparsi della nuova vita con ritrovata fiducia, individuando nuovi percorsi esistenziali; a ritemprare, in quanti sono accolti, anche solo con un pasto caldo, esistenze spesso relegate ai margini estremi di una vita umanamente poco dignitosa.